venerdì 23 dicembre 2011

schifo

palestra, bilancia, 62,5 kg, soddisfazione.
casa, abbuffata, 3mila schifezze, rabbia.
e poi schifo, schifo, schifo.
non ho più autocontrollo.
mi faccio schifo.
riprenderò tutti quie fottuti chili.
tornerò una cicciona infelice.
di questo passo non ci arriverò mai a 50 kg.
faccio schifo, schifo, schifo.

giovedì 1 dicembre 2011

66,2

non so neanche che dire, sono così incazzata.
ero arrivata ai 65, avrei dovuto essere 64 ora.
e invece sono 66,2 fottutissimi, lardosissimi, disgustosi chili.
faccio schifo.
sono una vacca di merda.
mi odio mi odio mi odio.
domenica devo trovare il modo di digiunare.
lunedì DEVO essere di nuovo 65.
punto.
non sono ammessi sgarri.

venerdì 18 novembre 2011

power is nothing without control

un ora di estenuanti esercizi.
cyclette, squash, pressa, stepper.
colazione: 2 biscotti
pranzo: 1 mandarino.
la testa è leggerissima,
lo stomaco perfettamente vuoto.
brontola incazzatissimo, ma nessuno lo ascolta.
con passo malfermo torno nello spogliatoio.
sono completamente senza forze.
tutto gira intorno a me, vorticosamente.
cerco una monetina, la mia chiave di volta per accedere
alla dannata, benedetta bilancia.
la monetina brilla nel palmo della mia mano.
mi isso sulla bilancia.
chiudo gli occhi.
lascio scivolare la monetina nella fessura,
e la ascolto atterrare sulle altre monetine con un suono metallico.
so che quando aprirò gli occhi vedrò il mio peso sul display.
il mio fottutissimo peso.
tentenno un' attimo.
indugio ancora un secondo.
apro gli occhi.
65 kg.
ho perso 1, 300 kg in 4 giorni.
secondo obiettivo raggiunto.
sensazione di potere.
di perfetto autocontrollo.
Finalmente, sorrido.

giovedì 10 novembre 2011

Disappear

Oggi mi sento così stanca,
spenta. affamata.
Sento il tessuto della maglietta che preme,
aderente,
sulla mia pelle.
Sul mio grasso, più precisamente.
E non ne posso più.
mi odio.
odio tutto questo schifoso grasso.
è così... umiliante.
Voglio sparire.
Si, cazzo, ci voglio sparire in mezzo a questi fottuti vestiti!
mi ci voglio perdere.
Sono così stanca.....

lunedì 7 novembre 2011

Leggero, nel vestito migliore, senza andata ne ritorno, senza destinazione.

Ho fame.
Ho fame di affetto, ma non solo.
Ho fame di calore umano, ma non solo.
Ho fame di felicità, ma non solo.

C'è una fame molto più fisica, molto più reale, che mi corrode lo stomaco.
che mi tortura.
mi piega.
Allora mi avvicino alla cucina.
apro la porta.
so quello che sto per fare.
sto per ingozzarmi.
                
NO!

non posso farlo.
non posso.


mi allontano, ripugnata.
Tono in camera e mastico di tutto pur di non cedere alla fame; La matita, le penne, le mie unghie.
Vado a fare una doccia bollente, per non pensare.
per immaginare, immaginare soltanto, che quell' acqua così calda, possa portarsi via i miei schifosi chili di merda. che possa farli scivolare giù per lo scarico come se nulla fosse.
allora potrei uscire dalla doccia, con 50 kg di perfezione addosso, potrei indossare delle parigine colorate, e un vestitino. Taglia 40. Potrei guardare la mia immagine riflessa nelle vetrine, e sorridere.
Ma l' acqua calda non porterà via questo grasso che mi avvolge.
Sarebbe troppo facile.
Allora esco dalla doccia, tremante e con la pelle che scotta.
Faccio di nuovo un passo verso la cucina, ma mi blocco.
"se ti fermi adesso, prima che l' inverno finisca potrai indossare le tue amate parigine".
E, almeno per sta volta, per questa sola volta mi fermo.
Per un soffio.
Giusto in tempo, Estelle.

venerdì 4 novembre 2011

matura?genitile? non basta.

Esattamente.
sono intelligente?
sono matura?
sono altruista?
sono buona?
sono saggia?
Bene. E' un buon inizio. Ma non basta.

Non mi basta più.

io, per una volta, voglio essere BELLA.
Voglio sentirmi PERFETTA.
Voglio ACCETTARMI.

e ancora non mi basta.
voglio di più.
voglio essere Ambiziosa, farfalline mie.
voglio osare.

io

voglio

AMARMI. 

Non voglio più essere Saggia, matura, intelligente o altro.
per una volta,
Voglio essere FELICE.
in sostanza, voglio essere MAGRA.


è terribile associare la mia felicità al mio corpo?
Sono una sciocca materialista superficiale?
può darsi.
Anzi, sicuramente sarà vero.

Ma sapete? NON MI IMPORTA.

e sapete perchè non mi importa?
perchè sentirmi superficiale e cattiva non servirà a rendermi felice.

e sapete cosa penso?

penso che

La felicità è un diritto.
e mi arrogo il diritto di prendermela.

E spero che anche vuoi, mi dolcissime farfalline, riusciate a ranggiungerla.
il prima possibile.
vi auguro che tutti i vostri desideri si realizzino, e che i vostri obiettivi si avvicinino a voi agni giorno di più.

un bacio, vostra
Estelle <3

martedì 1 novembre 2011

La sensazione di essere enorme: ecco la verità.

La sensazione di essere enorme.
di riempire, con la sola mia presenza, tutta la stanza.
E' una sensazione orribile.
sono sempre stata leggermente sovrappeso, ma non l' avevo mai provata.
Guardarmi allo specchio non era mai stato un piacere, ma neanche un pugno in pieno viso, o un calcio nel bel mezzo dello stomaco.
prima facevo  pugilato, ed ero cicciottella si, però ero tonica.
bruciavo 900 kcal all' ora, e facevo 5 ore di allenamento alla settimana.
potevo mangiare quello che volevo, e non ingrassavo di un grammo.
il mio metabolismo? un fulmine.
poi il dolore al polso. poi la diagnosi: infiammazione cronica del tendine.
lo diceva sempre l' allenatore che picchiavo troppo forte.
troppa rabbia.
smetto pugilato, smetto di muovermi, continuo a mangiare.
1800-2000 kcal al giorno.
in un anno aumento di 12 kg.
i pantaloni diventano sempre più aderenti.
le magliette mi fasciano come camice di forza.
le coscie strusciano tra di loro, i jeans cominciano a scucirsi là dove le mie gambe si toccano.
addirittura, a un certo punto, da una taglia terza passo a una quarta di seno.
addirittura il mio viso, sempre stato ovale, diventa completamente tondo.
allora un giorno capito nuda davanti allo specchio.
solo allora, capisco di essere una balena.
di essere una cicciona schifosa.
capisco perchè nessun ragazzo mi guarda più.
capisco perchè le mie amiche, quando mi vedono con un gelato in mano, mi guardano imbarazzate.
improvvisamente, grazie al cielo, capisco.
corro in farmacia, mi peso.
rimango impietrita, davanti al display.
75,5 kg.
capisco finalmente, con totale lucidità, di aver passato il segno.
di aver toccato il fondo.
Questo succedeva non più di 1 mese fa.
per ora ho perso 5 kg, ma è solo l' inizio.
il mio obiettivo sono i 50 kg, più in giù non posso scedere, perchè per le regole della ASL della mia città, con peso inferiore ai 50 kg non potrei più donare il sangue, e ci tengo troppo a farlo.
Se io non so apprezzare la vita, lasciamo almeno che la apprezzi chi sta per perderla.
Sono tenace, e spero possa bastare.
Ho toccato il fondo, ora non posso far altro che risalire...
ps. grazie a tutte quelle che hanno commentato il mio post precendente, perchè solo grazie al loro calore e al loro affetto ho trovato il coraggio di raccontare tutto questo, grazie ad ognuna di voi.

sabato 29 ottobre 2011

vestiti pensieri e cassetti

non saprei come spiegarlo, ma ho come la senzazione che ci sia qualcosa da dire che però non esce ed è per questo che questa non è una lettera ma una pagina ipertestuale di un blog perchè c'è tanta confusione dentro e pigiare su questi tastini grandi un cm sembra la soluzione...
sembrano come tanti cassettini dove infilare tutti i vestiti, ben piegati e profumati di ammorbidente...
oppure, se non si è così bravi, si possono infilare dentro alla rinfusa senza farci troppo caso... i miei cassetti sono un gran casino, e i pensieri non sono piegati e stirati, ma arrotolati e pieni di pieghe... sarà che piegandoli si risparmia spazio, e a me non piace, preferisco riempire più spazio possibile, allagare, colmare, riempire, straripare sembrano le parole giuste... far traboccare i pensieri da tutte le parti, farli oscillare, vederne alcuni straripare e rotolare giù sottoforma di enormi lacrime..., meglio che riempiano tutto, che si moltiplichino, che si sostituiscano, che supplichino di essere riposti in un baule e dimenticati, proprio come i vestiti vecchi nascosti nelle mansarde e nelle cantine, proprio come quei vestiti profumati di antitarme che fanno nostalgia, come certi pensieri che andrebbero archiviati, come un vecchio litigio, come i vecchi quaderni decorati dalla calligrafia rotonda e piena delle maestre, come i pelche polverosi, teneri e stropicciati, che si addormentavano vicino a noi alla sera, come certe cotte, come certe amicizie, cme tanti vestiti che ormai ci stanno piccoli, e vanno sostituiti... o forse non serve buttarli, si possono riutilizzare, allargare, riadattare.... ma no, meglio dare una svolta, meglio uscire con un grande sacco pieno di cose vecchie e ritornare con un sacco pieno di cose nuove, belle e antisettiche, fredde, che non ricordano nulla, che non fanno diventare nostalgici, che non fanno piangere, ne ricordare, ne riflettere.... accidenti, non si chiudono, i cassetti sono davvero stracolmi, impossibile ostinarsi a mantenere questo caos, bisogna fare ordine, bisogna sistemare un pò tutte questi abiti.... lavare tutto, prosciugarlo della sua amarezza e dolcezza, coprire il suo vero profumo con uno più forte e più buono, stirare le sue piaghe, nascondere le cuciture degli strappi... bisogna trasformarlo, rinnovarlo, o buttarlo? e se invece lo piegassimo, cosi com'è, lo mettessimo nel cassetto, teneramente, senza cambiarlo? senza toglierli ciò che lo rende unico, speciale, diverso da tutti gli altri? non voglio coprire l' odore delle sconfitta, le pieghe della tristezza e le cicatrici del dolore... non voglio rinunciare all' essenza stessa della mia anima, non più nuova, nè fredda, ne antisettica. Non si può avere tutto, sia il caos che tutti i vestiti, c'è da rinunciare a qualcosa... cambiare o conservare, riordinare o rinunciare... e allora mettiamo un pò in ordine, ed è meglio cominciare, il lavoro è lungo, i cassetti pochi, e i vestiti, di cui anche qualche capo nuovo, sono davvero molti...

venerdì 28 ottobre 2011

Egocentrismo, manie di protagonismo e altre amenità....

C'è chi apre un blog per condividere se stesso, i suoi pensieri, le suo opinioni, con il resto del mondo; perchè pensa di aver qualcosa di interessante da comunicare.
C'è chi apre un blog per insegnare qualcosa, o imparare qualcosa.
C'è chi apre un blog per cercare altri come lui, per aiutarsi, capirsi, interagire con persone simili.
C'è chi apre un blog con nobili intenti, insomma.
Io invece, apro un blog con l' unico scopo di esibirmi davanti a tutti, senza pudori, senza reputazioni da difendere, senza paura di essere riconosciuta e giudicata.
Io sarò per voi Estelle, solo Estelle; niente più di un nome e un' accozzaglia di parole in un blog.
E voi sarete per me niente di più che uditori sconosciuti e anonimi, senza nome e senza volto.
Benvenuti, dunque in questo luogo senza forma, contenitore dei miei pensieri: seri, comici, raccapriccianti, inutili. A presto.
Vostra Estelle, schiava delle vostre attenzioni.