sabato 29 ottobre 2011

vestiti pensieri e cassetti

non saprei come spiegarlo, ma ho come la senzazione che ci sia qualcosa da dire che però non esce ed è per questo che questa non è una lettera ma una pagina ipertestuale di un blog perchè c'è tanta confusione dentro e pigiare su questi tastini grandi un cm sembra la soluzione...
sembrano come tanti cassettini dove infilare tutti i vestiti, ben piegati e profumati di ammorbidente...
oppure, se non si è così bravi, si possono infilare dentro alla rinfusa senza farci troppo caso... i miei cassetti sono un gran casino, e i pensieri non sono piegati e stirati, ma arrotolati e pieni di pieghe... sarà che piegandoli si risparmia spazio, e a me non piace, preferisco riempire più spazio possibile, allagare, colmare, riempire, straripare sembrano le parole giuste... far traboccare i pensieri da tutte le parti, farli oscillare, vederne alcuni straripare e rotolare giù sottoforma di enormi lacrime..., meglio che riempiano tutto, che si moltiplichino, che si sostituiscano, che supplichino di essere riposti in un baule e dimenticati, proprio come i vestiti vecchi nascosti nelle mansarde e nelle cantine, proprio come quei vestiti profumati di antitarme che fanno nostalgia, come certi pensieri che andrebbero archiviati, come un vecchio litigio, come i vecchi quaderni decorati dalla calligrafia rotonda e piena delle maestre, come i pelche polverosi, teneri e stropicciati, che si addormentavano vicino a noi alla sera, come certe cotte, come certe amicizie, cme tanti vestiti che ormai ci stanno piccoli, e vanno sostituiti... o forse non serve buttarli, si possono riutilizzare, allargare, riadattare.... ma no, meglio dare una svolta, meglio uscire con un grande sacco pieno di cose vecchie e ritornare con un sacco pieno di cose nuove, belle e antisettiche, fredde, che non ricordano nulla, che non fanno diventare nostalgici, che non fanno piangere, ne ricordare, ne riflettere.... accidenti, non si chiudono, i cassetti sono davvero stracolmi, impossibile ostinarsi a mantenere questo caos, bisogna fare ordine, bisogna sistemare un pò tutte questi abiti.... lavare tutto, prosciugarlo della sua amarezza e dolcezza, coprire il suo vero profumo con uno più forte e più buono, stirare le sue piaghe, nascondere le cuciture degli strappi... bisogna trasformarlo, rinnovarlo, o buttarlo? e se invece lo piegassimo, cosi com'è, lo mettessimo nel cassetto, teneramente, senza cambiarlo? senza toglierli ciò che lo rende unico, speciale, diverso da tutti gli altri? non voglio coprire l' odore delle sconfitta, le pieghe della tristezza e le cicatrici del dolore... non voglio rinunciare all' essenza stessa della mia anima, non più nuova, nè fredda, ne antisettica. Non si può avere tutto, sia il caos che tutti i vestiti, c'è da rinunciare a qualcosa... cambiare o conservare, riordinare o rinunciare... e allora mettiamo un pò in ordine, ed è meglio cominciare, il lavoro è lungo, i cassetti pochi, e i vestiti, di cui anche qualche capo nuovo, sono davvero molti...

venerdì 28 ottobre 2011

Egocentrismo, manie di protagonismo e altre amenità....

C'è chi apre un blog per condividere se stesso, i suoi pensieri, le suo opinioni, con il resto del mondo; perchè pensa di aver qualcosa di interessante da comunicare.
C'è chi apre un blog per insegnare qualcosa, o imparare qualcosa.
C'è chi apre un blog per cercare altri come lui, per aiutarsi, capirsi, interagire con persone simili.
C'è chi apre un blog con nobili intenti, insomma.
Io invece, apro un blog con l' unico scopo di esibirmi davanti a tutti, senza pudori, senza reputazioni da difendere, senza paura di essere riconosciuta e giudicata.
Io sarò per voi Estelle, solo Estelle; niente più di un nome e un' accozzaglia di parole in un blog.
E voi sarete per me niente di più che uditori sconosciuti e anonimi, senza nome e senza volto.
Benvenuti, dunque in questo luogo senza forma, contenitore dei miei pensieri: seri, comici, raccapriccianti, inutili. A presto.
Vostra Estelle, schiava delle vostre attenzioni.