Oggi non sono andata scuola, non mi sentivo in vena.
Avvolte mi capita, mi sveglio la mattina con la semplice certezza che non ci andrò.
come se non potessi, come se ci fosse una forza superiore alla mia volontà che me lo impedisce.
Mi sveglio la mattina e nella mia mente si formula il pensiero: " oggi non posso andare a scuola", e melo comunica così, con un tono definitivo, pacifico e rassegnato, come me lo comunicherebbe se davanti alla mia porta di casa ci fosse parcheggiata una nave da crocera o un sommergibile. ma non divaghiamo, non è di questo che volevo parlarvi.
Insomma non sono andata a scuola, e dunque sono andata a fare shopping.
avaevo bisogno di una gonna e sono andata da H&M.
mi sono aggirata tra li scaffali a lungo, immaginandomi con quel vestitino sexy,
quella maglietta così attillata, quei jeans così aderenti. Nel frattempo studiavo le altre clienti, cercando di decifrarne peso, altezza e bmi. " 1.75 cm, 68-69 kg circa, bmi 21-22" oppure " 1.65 cm, 63-64 kg circa, bmi 23-24 circa" e così via. Nessun giudizio, nessun commento, solo un mero esercizio di calcolo, un patetico gioco di numeri. Almeno finche non mi sono diretta alla cassa. Li c'era Lei, la Ragazza Molto Sovrappeso, quella che si regge in precario equilibrio tra il sovrappeso e quella che per me è l' obesità. "1,63 cm, 78-79 kg, bmi circa 29". Avrei potuto essere io solo qualche mese fa. Si gira verso di me, forse accorgendosi che la stavo guardando. Ha un viso dolce e gli occhi grandi, anche se non è propriamente bella. Mi fa un sorrisino tenero, timido. Prima che io riesca a prendere il controllo dell mie azioni, la mia faccia si contrae in una vistosa smorfia di disgusto, del tutto involontaria. La poverina se ne accorge, e si volta evidentemente imbarazzata. la poveretta non sa che paga per colpe che non sono sue, la poveretta non sa che non è colpa sua, non sa che lei e io siamo state molto simili solo pochissimi mesi fa. Lei non sa che per un attimo ho avuto paura che lei fosse nient' altro che il mio riflesso. Lei non sa che nel momento in cui il suo sorriso, così simile al mio, si è dischiuso sulle sue labbra, io ho avuto i brividi sulla schiena, per il terrore.
Sono stata male per tutto il giorno, pensando alle cose che lei non sapeva, cose che a ignorarle danno alla mia smorfia un significato così orribile che posso solo immaginare cosa abbia provato a riceverlo. Adesso vorrei solo rincontrarla, per regalarle un sorriso pieno di sincere scuse.